Per quali problemi gli uomini si rivolgono all’urologo? C’è stato un radicale cambiamento negli ultimi dieci anni sulle motivazioni per cui si richiede l’intervento nell’esperto.
Infatti, sempre più giovani lamentano un calo del desiderio sessuale, mentre diminuiscono le richieste di cura per la disfunzione erettile.
Lo afferma una ricerca presentata al congresso virtuale dell’European Association of Urology da Paolo Capogrosso, urologo del San Raffaele di Milano. I medici milanesi hanno effettuato una ricerca, prima nel suo genere, sulle problematiche sessuali dei pazienti che si sono rivolti al loro centro negli ultimi dieci anni, per un totale di 3.200 persone.
Si è visto così che il numero di casi di disfunzione erettile è cresciuto dal 2009 al 2013 per poi calare drasticamente. Sono aumentati invece gli uomini che soffrono di calo del desiderio sessuale e di malattia di Peyronie (pene curvo), rispettivamente attestatesi al 30% e al 32% del totale nel 2019.
L’eiaculazione precoce si attesta sul 6% dei casi, mentre diminuisce l’età media della prima visita alla clinica, da 61 a 53 anni. “Anche se la disfunzione erettile è ancora il principale motivo di preoccupazione maschile, negli ultimi anni c’è stata una crescente richiesta anche per altre problematiche” commenta il dottor Capgrosso, “soprattutto dopo che se ne è cominciato a parlare nei media; la disponibilità di nuovi trattamenti e cure ha inoltre indotto molti uomini che prima soffrivano in silenzio a rivolgersi agli esperti”.